Il pancreas esocrino svolge un ruolo essenziale nella digestione e nell’assorbimento dei principi nutritivi. Il pancreas sintetizza e secerne enzimi come la lipasi, la tripsina e l’amilasi che digeriscono grassi, proteine e carboidrati.
L’insufficienza pancreatica esocrina (EPI) è caratterizzata dalla carenza di secrezione pancreatica nell’intestino tenue. La causa più comune è la marcata riduzione della massa pancreatica dovuta ad atrofia acinosa pancreatica, mentre raramente può essere conseguente a pancreatite cronica fibrosa, tumori pancreatici o aumento marcato di secrezione acida gastrica che determina la distruzione degli enzimi pancreatici.
L’atrofia interessa i cani giovani, soprattutto il pastore tedesco, collie e setter inglese, a supporto dell’ipotesi che in queste razze si tratti di una patologia congenita (ereditaria). I segni clinici non si manifestano in genere prima dei 6 – 12 mesi di età (quando il 90% del tessuto pancreatico è stato distrutto), il che fa ipotizzare che la secrezione enzimatica nelle primissime settimane di vita sia adeguata. Poiché i nutrienti non vengono adeguatamente digeriti, l’animale non assorbe i principi nutritivi sufficienti a fornire le calorie necessarie all’organismo.
Nel cane i sintomi dell’EPI sono la perdita di peso, feci voluminose, conformate o meno, e aumento dell’appetito. Sono anche comuni coprofagia, pica.
Abitualmente il test di conferma è costituito dall’immunoreattività tripsino-simile (TLI) del siero. Anche se si tratta di una malattia poco comune, si raccomanda di effettuare questo test in tutti i cani con diarrea cronica, in modo da poter escludere con sicurezza l’EPI si dalle prime fasi dell’indagine diagnostica.
L’insufficienza di enzimi pancreatici viene in genere trattata miscelando nell’alimento una polvere contenente gli enzimi mancanti. La dieta dovrebbe contenere alimenti di elevata digeribilità ed essere povera di fibra. Meglio alimentare il cane tre volte al giorno. Tradizionalmente, vengono consigliati alimenti a basso contenuto di grassi, in virtù del malassorbimento dei grassi presente in molti pazienti. Tuttavia questa strategia è stata recentemente messa in discussione dato che questo tipo di dieta ostacola notevolmente la correzione del dimagramento. La dieta da utilizzare è quella che consente l’aumento del peso corporeo e la normalizzazione delle feci. La quantità di cibo e relativo apporto calorico deve essere adeguata alle specifiche esigenze del singolo paziente.
Nell’ EPI è importante anche l’integrazione vitaminica, specialmente di cobalamina. È presente un significativo malassorbimento di questa vitamina e di quelle liposolubili e le concentrazioni sieriche riscontrate sono di solito molto basse. La cobalamina è importante per il turnover cellulare del piccolo intestino.
Il pancreas esocrino produce anche peptidi batteriostatici e difensine che regolano la flora del tenue (microbiota).
La mancata risposta all’adeguata terapia enzimatica sostitutiva e alla modificazione della dieta può essere dovuta a una possibile alterazione del microbiota intestinale e a un aumento della sensibilità degli enterociti ai danni indotti dai batteri e loro prodotti. La risposta agli antibiotici è di solito la prova clinica pratica ed è in genere piuttosto rapida (1- 2 settimane).
Si può prendere in considerazione il ricorso a una dieta ad eliminazione, dal momento che una mancanza delle proteasi pancreatiche nell’EPI fa si che il tenue venga bombardato da macromolecole antigeniche che possono causare ipersensibilità secondarie.
I cani con EPI confermata che rispondono male a un’appropriata integrazione enzimatica, alimentare e alla terapia antimicrobica di solito devono essere sottoposti a un’approfondita valutazione clinica del piccolo intestino.
Giuseppe Febbraio DVM, PhD,
Diploma Master II Livello Gastroenterologia & Endoscopia
Consulente Laboratorio Analisi La Vallonea
Consulente nutrizionale